
Spesso la prima idea di un cliente per un nuovo risseu è la rosa dei venti; e spesso io cerco di convincerlo a qualcosa di più originale, proponendo molti motivi grafici, dai più classici ai più moderni, dai più semplici ai più complessi

Raramente propongo qualcosa di figurativo moderno, perchè in qualche modo l’idea di riempire di nero/bianco l’area di un qualsivoglia disegno mi sembra poco rispettosa dei ciottoli e della tradizione.

Ma purtroppo una notte ho avuto una visione, a partire dalla foto di un ulivo secolare che un’amica ha postato dalla Sardegna: la sfida è stata subito di dare la massima matericità e forza al soggetto, in modo da superare il temuto “effetto disegnino”

un altro trucco che mi è venuto in mente è stato quello di calibrare le dimensioni del soggetto in modo che le olive potessero essere realizzate con un unico ciottolo opportunamente scelto

la selezione di pietre scure sottili permette di avvicinarsi moltissimo ai ciottoli neri della tradizione ligure, le meravigliose serpentiniti del Beigua, che però – come saprete tutti – non sono in nessun modo commercializzate e si possono raccogliere unicamente con permessi speciali finalizzati al restauro di manufatti storici (vedi ad es. S.Gottardo)

un altro “trucco” per rendere l’opera senza tempo è stata quella di aggiungere il nome latino come rimando alle tavole botaniche settecentesche

Un’altra sfida è stata quella di conciliare il discreto livello di dettaglio della grafica con la necessità che il manufatto fosse carrabile, quindi attuando una severa selezione dei ciottoli bianchi in modo da utilizzare solo quelli allungati, che meglio potessero affondare nella malta.

Alla fine devo ammettere che – con un po’ di sensibilità, cioè arrivando a sfiorare la dimensione simbolica indispensabile alla grafica del risseu – anche un figurativo moderno può sposarsi bene al mosaico di ciottoli!

I clienti sono rimasti molto contenti, e questa è la cosa più importante.
Immagini e testi sono di Luca Riggio, si utilizzano solo con la citazione della fonte