Durante il lavoro di pulizia di una grande lacuna della zona sud – nel corso del restauro del sagrato della chiesa di S.Martino di Tour di Bargone – abbiamo notato che la massicciata sottostante, già rinvenuta in piccola parte ma fino a quel momento ritenuta “statumen”, cioè base d’appoggio preparata appositamente per il mosaico di ciottoli, era particolarmente curata nella posa, con ciottoli ben incastrati tra di loro e soprattutto presentava un motivo a reticolo rosso piuttosto preciso e regolare che a prima sembrava costituito da mattoni.
Abbiamo pulito accuratamente la zona ed ecco cosa è comparso:
La cura della posa non poteva essere compatibile con uno strato tecnico destinato ad essere subito sepolto
– attualmente resta circa 10 cm sotto la pavimentazione attuale –
In questa foto ho aumentato contrasto e saturazione per avere un’idea più chiara della sua struttura: non ci sono dubbi, si tratta della pavimentazione preesistente all’acciottolato, cioè il sagrato originale della chiesa .
L’effetto di questo acciottolato – rustico ma non troppo – si può facilmente immaginare guardando questa foto d’insieme delle lacune pulite:
è caratterizzato da file di pietre rosse o rosso/grigie (diaspri di circa 4 cm di spessore) distanti tra loro circa 40 cm, che si intersecano a formare un reticolo di quadrati disposti a 45 gradi rispetto alla chiesa
tra i quadrati troviamo un insieme di ciottoli multicolori :
prevalentemente neri, grigi , verdi e bruni, qualche rosso e qualche bianco
i ciottoli sono confitti nella terra pura, e sono piuttosto grandi, mediamente 7×7 cm di faccia x 7 di profondità
molti di essi presentano una faccia piuttosto appiattita: anche considerando che siano stati scelti proprio per questo, non si può negare che presentino una forte consunzione
il che fa pensare, trattandosi di pietre piuttosto dure (serpentiniti e diaspri), che siano stati calpestati per molto tempo, diciamo circa il doppio dell’acciottolato decorato, il che – in modo molto empirico e tutt’altro che scientifico – riporterebbe la sua realizzazione alla fine del ‘600, in sintonia con le notizie che parlano dell’edificazione della chiesa “durante il XVII secolo”. Ma qui devono intervenire gli studiosi…
Io posso solo proporre l’effetto – niente affatto scontato- che questo pavimento più o meno poteva fare da nuovo: