Il trencadis
“la Danza dei Colori”
è un grande mosaico molto colorato,
da me ideato e realizzato a Ronco Scrivia sulla via principale,
tra giugno e luglio 2017.
Si estende per circa 80 metri quadri.
Il trencadis è il nome catalano del mosaico a piastrelle rotte, arte popolare nobilitata da Gaudì nel Modernismo.

foto di Pier Paolo Rinaldi
Il lavoro ha trasformato uno spazio scuro e degradato
Si chiama “PROGETTO” perchè ha previsto la possibilità di laboratori/collaborazioni con chiunque abbia voluto imparare la tecnica per contribuire alla realizzazione.
Inizialmente si è previsto di aprire il lavoro ai “volontari” durante i week end di giugno, ma in seguito chi si è appassionato al lavoro è venuto ogni volta che aveva un po’ di tempo libero, fino alla fine dei lavori…

foto di Pier Paolo Rinaldi

foto di Pier Paolo Rinaldi
L’idea di realizzare qualcosa di artistico sul vecchio muro è nata da Alma Dasso, che ha conosciuto la mia attività su Facebook e mi ha presentato al sindaco Rosa Oliveri, entusiasta della possibilità di fare qualcosa per tutti col contributo di tutti.
L’idea della Danza dei Colori nasce dall’incrocio della richiesta di qualcosa di molto colorato con la presenza di una vecchia seduta inagibile perchè ormai troppo bassa
non volevo che fosse una semplice decorazione: ri-progettare e rimodellare la seduta ha permesso di creare un nuovo spazio raccolto ed evocativo

prima…

dopo… con non poco lavoro!
dove poter percepire la magia del mondo che ci circonda “qui e ora” attraverso “la danza dei colori”…
perchè il colore è una magia che accade proprio adesso…
Le figure si creano momento per momento per tentativi e suggestioni estemporanee

foto di Pier Paolo Rinaldi
Inoltre è stata mia cura inserirlo nel contesto, creando una gradualità che va dal grigio dei lati fino a un centro vivacissimo, per evitare la sensazione del “quadro appiccicato”!
PERCHE’ LE STELLE?
Il trencadis, in particolare quello che piace a me, ha come caratteristiche principali l’immediatezza e la semplicità.

foto di Paolo Rinaldi
Ho individuato motivi grafici (alcuni ispirati alla grafica del risseu ligure tradizionale) che rendessero bene con questa tecnica e che fossero facili e veloci da realizzare, sia perchè la velocità di esecuzione viene in qualche modo assorbita dall’opera, che risulta così più viva, sia perchè la superficie da rivestire è davvero tanta, sia perchè in questo modo anche chi non ha nessuna esperienza artistica può collaborare senza paura…
Sedersi e percepire la danza della vita… questo era il nome all’inizio, ma poi mi è sembrato troppo serio!
vita = movimento = energia
l’espressione dell’energia nelle sue varie forme, esplosiva o rotatoria, calma o violenta, è un’attitudine che mi deriva dalla familiarità col mosaico di ciottoli
energia = luce = colore
stelle come nuclei di energia colorata…
e qui mi dilungherei volentieri sui valori simbolici delle forme e dei colori, dovuti ad una percezione intuitiva del mondo (croce e delizia!)
guide di un lavoro che nasce momento per momento…
accenno solo ad un “incipit” di
leggerezza e fragilità
come un’alba (non a caso verso oriente)
un momento di massimo yang (mezzogiorno? forza attiva? gioia di esprimere?)
ovviamente bilanciato da un nucleo di silenzio (raccoglimento? notte?)
via via verso un momento di caldo rilassamento
e di chiusura…
Ecco poi una fonte di ispirazione evidente
e una più segreta…
Ovviamente tutto questo non si deve capire: basta che qualcuno, come è successo, dica
“non so perchè, ma mi mette allegria…”
e questa è la ricompensa più grande che si possa avere!
Anche sul piano pratico però c’è qualcosa di decisamente notevole:
per finanziare l’opera è stato stanziato un piccolo fondo ricavato dalla rinuncia alle indennità da parte dei componenti del consiglio comunale

foto di Paolo Rinaldi
ovviamente senza una base di lavoro, competenza e organizzazione il contributo dei volontari non sarebbe stato efficace: alcune persone sono venute pensando di non riuscire a far nulla e invece – con un minimo di indicazioni – sono state bravissime, anzi….
Avendo lavorato per la la prima volta con così tante persone e così diverse, ho potuto confermare la mia idea che il trencadis “originario”, cioè con disegni poco complessi e quindi quasi senza progetto, sia una tecnica diversissima dal mosaico di tessere: richiede spontaneità, scioltezza, velocità di esecuzione, capacità di fidarsi di sè stessi, dei pezzi scelti, dei colori, occhio per gli incastri, aggiustamenti continui, improvvisazione e spirito di collaborazione
laddove invece un mosaicista classico non lascia nulla al caso: prepara schizzi, progetti esecutivi, tabelle colori, schemi di andamenti, e tessere sagomate con precisione per minimizzare le fughe…
Quasi due tipi psicologici opposti!
Questa è la pagina che ci hanno dedicato su “Qui e non solo dintorni”, il giornale della Valle Scrivia
A questo punto mi sento di ringraziare di cuore tutte le persone che hanno partecipato
sia per il lavoro e il tempo dedicato, ma soprattutto per la fiducia che mi hanno concesso nel guidarle sui primi passi, visto che mi propongo come un semplice artigiano, senza farmi forza di titoli, regole o pedigree…
Un ringraziamento personale ad Alma Dasso, senza la quale questa grande avventura non sarebbe cominciata
e a Rosa Oliveri, che ha creduto in un progetto-senza-progetto!
(ma non capisco bene come viene… mi fai vedere come sarà… ah, non si può?)
Uso qui la bella targa del Comune, nella speranza di non aver dimenticato nessuno!
per finire, ecco alcune fasi del lavoro:
la posa dell’ultimo frammento con il sindaco Rosa Oliveri
e il lavoro finito….
Un signore ha chiesto un giorno: ma a cosa serve?
La mia speranza è che sia accolto dalla popolazione semplicemente come un lavoro
utile, allegro, che ha creato socialità e continuerà a farlo a lungo
per chi si siede a chiacchierare, a mangiare,
a leggere, a riposare,
e magari anche
talvolta
ad ascoltare
la danza dei colori!

foto di Pier Paolo Rinaldi
PS: chi si prenota per il prossimo trencadis?
Luca Riggio
N.B. :
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