Quando sono arrivato su questa spiaggia di Mazara non pensavo minimamente che avrei “creato” qualcosa…
Ma la presenza in quantità di ciottoli di mattone sottili e di tutte le misure mi ha dato un corto circuito:
se le formazioni radiali che avevo formato nell’ “orologio geologico”con l’intento specifico di segnare un intervento umano già ricordavano in qualche modo degli organismi preistorici, cosa sarebbe successo se avessi utilizzato questi sassi rossi e piatti con l’intento specifico di imitare un fossile di ammonite?
con un po’ di “stuccatura” di sabbia diventano già bellissime…
e allora che la sabbia aumenti…
e come sarebbe bello ricoprire la spiaggia di questi “fossili”…
Il risultato, che si è praticamente fatto da solo, è sbalorditivo: sfido chiunque, vedendo questa foto al volo, a non pensare che si tratta di veri fossili.
Ma la cosa interessante per me non è l’imitazione di un oggetto, bensì un secondo passo – dopo l’orologio – quasi casuale nel tentativo di comunicare il mio modo di sentire i ciottoli e le forme dell’esistente come
agglomerati viventi e provvisori travolti dal mistero del tempo. Esattamente come noi.
Ma siccome non so bene spiegare la cosa, mi sa che, pur nella loro estrema semplicità, questi due
MOSAICI FOSSILI
hanno in sè un piccolo nucleo di “arte”.
Chissà se mi verrà dato di proseguire su questa strada…