Immaginate un posto davvero meraviglioso, a picco sul mare del Golfo Paradiso…
in questo posto si deve realizzare un acciottolato:
Inizialmente sono richiesti circa 60 metri quadrati, che poi diventeranno 120, e poi più ancora, visto l’apprezzamento del cliente…
Soggetto indicato: due delfini, da proporre a partire da questa suggestione
una nostra (mia e di Luciano) realizzazione di qualche tempo fa, che a sua volta era la semplificazione e soprattutto l’addolcimento di questo
il famoso mosaico dei delfini di Delos.
Ma la speranza è di ripetere l’esperienza del drago marino, e cioè di lavorare ancora sulla grafica ricca ed evocativa dei mosaici marini delle Terme di Nettuno ad Ostia Antica, che così bene si accorda all’acciottolato e che sicuramenteè in grado di dare carattere ad una superficie estesa ed importante come questa.
le onde invece, come nel drago, sono ispirate al sagrato dei SS.Nazario e Celso a Genova Multedo, ovviamente in negativo
E dalla mediazione tra l’impatto forte ma un po’ cupo del delfino di Ostia
con quello del mosaico di Monfalcone che piaceva alla cliente, lieve ma un troppo semplice
nasce la proposta:
da considerarsi in questo schema generale:
Mi dilungo in queste esplorazioni grafiche preliminari perchè è uno dei momenti che mi appassiona di più, anche se cogliere e ridar vita ai doni della tradizione è relativamente rassicurante, nell’attesa della richiesta di un progetto originale, chissà…
Sul bordo invece Luciano non transige, sarà una greca superclassica, molto ricca ma in questo caso giusta per equilibrare la campitura marina, volutamente sobria e ariosa.
Si parte!!!
Come si può intuire, la zona tra i disegni avrà una grande importanza: la bellezza del materiale naturale (quarziti del Ticino) unita alla costante ricerca di linee di forza sempre varie ed interessanti farà si che anche aree apparentemente neutre risultino interessanti.
E ora facciamo parlare le immagini:
E’ interessante notare che il delfino vicino al mare ha la testa fatta da Luciano e la coda fatta da me, mentre l’altro viceversa: questo perchè, nonostante il disegno di partenza sia uguale, i ciottoli siano uguali e si lavori in costante controllo di quello che fa l’altro, comunque restano differenze di posa, di soluzioni compositive, di interpretazioni di ciò che può risultare più armonico o più interessante – io alla ricerca di sperimentazioni sempre diverse e di imprevedibili e vitali morbidezze, lui rigoroso e sempre controllato nel perseguimento dell’impeccabilità – che possono così integrarsi invece di contrapporsi.
il momento della battitura, difficile ricordarsi di immortalarlo…
la campitura bianca è innanzitutto segnata dalle onde
a partire dalle onde si visualizzano linee di forza per il riempimento
a questo punto del lavoro avevamo già individuato le formazioni grafiche più interessanti
io sono innamorato delle S sfalsate, dei ventagli e dei cachemire…
– anche la bagnatura è un momento che ci si dimentica sempre di immortalare –
e via così ancora per tanti metri quadri ancora…
Arrivederci!