Secondo la scritta davanti all’ingresso, questo splendido acciottolato è stato realizzato nel 1822
La sua grafica è effettivamente a cavallo tra la grazia del ‘700 e la monumentalità ottocentesca, ma la lunetta davanti alla porta inoltre potrebbe indicare che si tratta dell’ampliamento o del rifacimento di un pavimento più antico.
la caratteristica principale è lo sfondo in ciottoli rosso cupo: questa particolarità, oltre a conferire leggerezza cromatica e profondità all’insieme, ha l’effetto di accentuare la componente turchina dei ciottoli neri (le serpentiniti nero/verdi della tradizione).
raffinatissimi e complessi i due grandi rosoni ai lati dell’ingresso
originali e sicuramente d’effetto, quasi optical, la due raggere “a ragnatela” in corrispondenza dei rosoni
ai lati sono presenti due stelle di davide
mentre più complesso e pittorico (e come di stile grafico più primitivo) è il motivo dei cigni che si abbeverano alla coppa
insolita la rappresentazione del cigno al posto delle classiche colombe di (come a s.Vitale a Ravenna) presumo con analoga simbologia di purezza
infine il soggetto centrale, anch’esso liberamente ispirato ai fregi ravennati: una grande coppa contornata da tralci fioriti
questa decorazione sembra arrivare direttamente dal raffinato secolo precedente: notevoli ad esempio i manici della coppa, due spirali piccole ma molto particolareggiate
così come molto precisi e graficamente ricchi sono i fiori che sovrastano la coppa
così come quelli che la contornano
approfitto di questo particolare per far notare la differenza di colore tra i ciottoli di diaspro: dai più comuni rosso cupo con tono violaceo , ai più rari e più spigolosi (forse più duri o più recenti) di un bel rosso vivo.
da notare ancora la corona sotto la data
e i due corni che lasciano fuoriuscire piante.
Adiacente alla facciata un pattern a rombi (o a cubi) identico a quello di san Salvatore dei Fieschi
e la cornice intrecciata
Godetevi ora la splendida
ripresa a panorama sferico 360° di Claudio Marchisio
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Luca Riggio
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